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MEDITAZIONE - YOGA DELLA MENTE
La vita di tutti i giorni  ci porta ad assumere ogni tipo di veleni  che hanno effetto sia sul  fisico, sia, quel che è peggio, sulla parte sottile.

I rimedi a tale situazione sono molteplici anche a livello medico,  psicologico  e di medicina naturale.
Nell’ambito di quest’ultima, da parte mia, la preferenza va alla meditazione, in quanto la stessa non solo pone rimedio alle varie lesioni di natura psichica,  non  solo riduce e risolve varie anomalie mentali,  quali stress, stati  d’ansia, timori di vario genere, ma anche e soprattutto è in grado di trasferire  la consapevolezza dal presente stato di coscienza agli stati superiori dell’essere.  
Tali stati infatti sono esenti sia dai messaggi provenienti dai sensi, spesso erronei, sia da quegli artefatti mentali, quali odio, antipatia, attaccamenti, gelosie, disprezzo, ecc, che tendono a distorcere la realtà delle situazioni.
 La consapevolezza, in tale nuova situazione può operare in piena obbiettività senza influenze di nessun genere e le conclusione saranno le più appropriate.
Inoltre l’intuizione, finalmente libera dalle incrostazioni mentali di cui sopra,  può operare liberamente e trasmetterci messaggi immediati e veritieri.
Tutte le facoltà mentali ora libere da zavorre, potranno realizzarsi liberamente.
Anche il corpo ne trae beneficio, in quanto l’equilibrio psichico si traduce in equilibrio corporeo e per conseguenza acquisteremo  resistenza alle malattie e all’invecchiamento.
Ma come arrivare a tali risultati? 
La tecnica  è semplice ed in ultima analisi consiste nel controllo totale dei pensieri e della mente sino a giungere a loro completo arresto. 
Facile a dirsi, molto meno ad operare rettamente.
Per fortuna ci viene in soccorso una conoscenza e metodologia millenaria, ampiamente sperimentata soprattutto in oriente, che, con un minimo di impegno e di costanza ci porta a conseguire i risultati   che  sono solo  una piccola parte  delle possibili realizzazioni.
Ma a questo punto per comprendere occorre sperimentare.
Analogamente per conoscere il mare il mezzo più sicuro è immergersi nelle sue onde, ma anche così…….molto più vasto è il mare…..
                                                                                            MAURO MARCHISIO
PERCHE’ MEDITARE
 
Tutto ciò che l’uomo conosce, compreso ciò che è divenuto patrimonio dell’intera umanità, proviene da quanto i sensi trasmettono al cervello.
 Sappiamo tuttavia che tali percezioni possono essere errate e anche notevolmente.
 A livello individuale soggiacciamo ad ogni tipo di illusioni, ma anche il mondo scientifico è stato influenzato da inesatte nozioni che hanno poi causato  affermazioni e convinzioni altrettante erronee.
 L’intera storia dell’umanità e della scienza in particolare è infarcita da  errori , che poi sono stati corretti man mano che i mezzi di rilevamento venivano perfezionati.  Mi limito a citarne alcuni : Il geocentrismo della  la terra,  l’indivisibilità dell’atomo, la generazione spontanea, la causa della malaria o della cateratta ...... e potrei continuare a lungo.
 Anche oggi, alcuni capisaldi della scienza che sino a ieri reggevano come monumenti di bronzo, si stanno sgretolando di  fronte a più sofisticate ricerche.
 Lo spazio  e il  tempo che sembravano baluardi fissi e immutabili al punto da essere considerati degli infallibili mezzi di misura, come ad esempio il metro e il secondo, dopo gli studi e le sperimentazioni di Einstein, sono divenuti dati relativi e variabili in funzione  di altra grandezza.
La stessa realtà, intendo il nostro mondo fisico,  ha perso la sua solidità e stabilità e a seguito degli studi e delle verifiche di Bohr e si è trasformata in qualche cosa di labile e persino opinabile.
 Non sto parlando di filosofia  o metafisica, ma della fisica, in particolare della meccanica quantistica.
 Ma allora, stante  le illusioni  a cui siamo sottoposti,  causa la insufficiente affidabilità dei sensi, ci chiediamo se esista uno strumento che non solo ampli il campo delle nostre ricerche ma  dia un adeguato grado di attendibilità alle nostre osservazioni. Vediamo.
Poichè stiamo trattando dei messaggi che giungono alla mente  partiamo dalla psicologia cosi come concepita da Freud.
 Diamo atto a Freud di aver  illuminato molte zone oscure della psiche umana e di averla esplorata tramite la psicoanalisi.
 Dopo di lui Roberto Assagioli ha perfezionato e completato gli studi ed in base a essi ha ideato una metodologia  che ha chiamato “psicosintesi”  e l’ha impiegata per curare certe malattie mentali.
 Il metodo si è dimostrato molto efficace e spesso risolutivo tant’è vero che si sono fondati molti centri in varie parti del mondo in cui la psicosintesi veniva e viene insegnata e praticata;  sull’argomento esiste una vastissima bibliografia.
In base a tale disciplina la psiche dell’uomo è composta da varie parti, alcune coscienti, altre incoscienti ma richiamabili alla coscienza e altre ancora del tutto  inconsce.
 Tra queste ve ne una che ci interessa particolarmente e che l’Assagioli chiama inconscio superiore. Qui sono contenute  le intuizioni, le aspirazioni superiori,artistiche, filosofiche,scientifiche, gli stati di illuminazione, di contemplazione, di estasi.
Risiedono inoltre, allo stato latente, le energie superiori dello spirito, le facoltà e i poteri supernormali di tipo elevato.
 Da quanto precede si comprende come la parte cosciente della psiche rappresenti una piccola parte dell’insieme ed inoltre  il superincoscio, l’area più   meritevole di indagine e di interesse, è per l’uomo normale assolutamente inaccessibile.
E’ vero che  in momenti particolari o  in caso di necessità, è possibile inserire in quella zona un raggio di coscienza e provocare  qualche cosa di eccezionale oppure esserne partecipe, ma purtroppo la situazione non è ripetibile
.In effetti  ritengo che tutti siamo stati testimoni o protagonisti di qualche cosa di inspiegabile:  premonizioni avveratisi o effetti fisici incomprensibili.
 Ciò premesso, è possibile con determinate tecniche meditative spostare la consapevolezza  in quella zona in cui tutte le facoltà superiori sono contenute e prenderne coscienza .
 Ma a questo punto è necessario intenderci molto chiaramente.
 Innanzi tutto occorre sottolineare che “possibilità” non è sinonimo di “facilità”.
 Per potere accedere agli stati superiori dell’essere è preliminarmente indispensabile essere in grado di controllare i pensieri e fermare la mente.
 Inoltre occorre arrestare tutti gli elementi provenienti al di fuori di noi tramite i sensi, per il fatto che essi hanno la propensione di  proiettare l’attenzione verso l’esterno, mentre  l’attività meditativa opera in direzione opposta e consiste nello trasferire la nostra coscienza verso la parte più intima e interiore di noi stessi.
Per la stessa ragione il nostro ego ( egocentrismo , senso di individualità,   desideri) deve ridursi al minimo per permettere alla consapevolezza di accedere agli stati psichici superiori, libera  da zavorre e gravami.
 A questo punto qualcuno potrebbe osservare: “Possibile che con tecniche forse non semplicissime, ma comunque attuabili,tramite la meditazione  si possano raggiungere obbiettivi tanto ambiziosi?”
 L’osservazione è corretta, ma occorre tenere presente innanzi tutto che per applicare scrupolosamente tale metodologia occorre una assiduità,  una volontà e un grado di concentrazione che non sono sicuramente improvvisabili.  
 In secondo luogo dobbiamo considerare che  tali risultati non sono monopolio della sola meditazione.
La preghiera, lo yoga, il  pranayama, la contemplazione, l’ascetismo, ecc.... possono portare all’identico risultato.
 Ma allora perchè praticare la meditazione?
 In verità non esiste nessun valido motivo per dedicarsi  specificatamente ad essa se non quello di sentirla  più confacente alla propria natura a esclusione  di altre tecniche.
 Per fare un esempio, molte sono le strade che portano alla sommità di una montagna,  possono persino provenire da versanti diversi ed in apparenza  opposte.
Quale scegliere?
 Ovviamente quella che è più adatta alla nostra natura ed ai mezzi di cui disponiamo.
Occorre tuttavia tenere presente che, se anche gli obbiettivi suddescritti appariono lontani  e quasi inaccessibili, è pur vero che anche nelle prime fasi di applicazione, se si opera con un minimo di concentrazione e assiduità,  si possono ottenere effetti tutt’altro che disprezzabili:  il cervello, non più bombardato dagli stimoli esterni, trova finalmente uno stato di calma e di equilibrio che tende a perdurare anche dopo la meditazione.
 La consapevolezza scopre nuovi stimoli di interesse nella ricerca di se stessa.
 La vita viene considera secondo una prospettiva diversa e più distaccata e ciò che prima  era ritenuta un’avversità ora viene stimata una semplice circostanza della nostra esistenza.
 Anche lo stato di salute migliora in quanto il ritrovato equilibrio favorisce la buona salute e la  resistenza alle malattie.
 La riduzione di stimoli  negativi favorisce la formazione della serotonina, l’ormone della serenità e del buon umore, generando in tal modo un circolo virtuoso.
Potrei parlare di altri e più suggestivi effetti, ma non voglio lasciarmi trasportare dall’entusiasmo, né richiedere al lettore un gratuito atto di fede.
 Mi limito perciò a citare il finale di un articolo sulla meditazione, tratto da una rivista medica, supervisionata da medici.
 Alludo a “ VIVERSANI ” D.E.didieffe Editoriale s.r.l. n° 5 del 2007, servizio di Claudia Ziliani:
“Scendendo nella profondità della mente si può andare oltre, a toccare il vero centro; è la sede della coscienza, qualcosa che i mistici hanno descritto come una forte luce accompagnata da un profondo senso di amore: la scintilla divina.
Quando si riesce ad arrivare a questo stato di coscienza tutto può accadere, anche autoguarigioni miracolose da malattie sia fisiche sia psichiche. Forse è proprio questo centro che i grandi mistici riescono ad attivare nelle persone mettendo in moto guarigioni eccezionali, muovendo una forza che non sapevano di avere perchè troppo concentrati sulla superficialità della mente.
Quando il passo è compiuto e la persona  è in armonia con se stessa e con il mondo, può aiutare anche gli altri, trasmettendo l’amore che ha nella profondità della coscienza con uno sguardo, una carezza, persino con la forza del pensiero.”
(citazione come da legge 633/41 art. 70)
                                                                                 Mauro Marchisio
 
 
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La meditacion mejora la concentracion, aumenta la autoconciencia, ayuda a combatir el estres, relaja y da fuerzas para afrontar los problemas. Mucha gente que medita consigue incrementar su bienestar fisico y mental, y algunos han logrado vencer la depresion y la adiccion a las drogas, la cafeina o el alcohol.
El progreso de hoy en dia se lo debemos a la mente, pero hemos de aprender a controlarla. Durante la relajacion, la mente divaga de forma incontrolada, mientres que en la meditacion la mente esta alerta y concentrada. Si utilizamos la meditacion para reducir la dispersion de nuestra mente, tomamos mayor conciencia de todo, experimentando asì las cosas tal y como son en realidad
 
Un attimo con noi stessi .....
 
Nuotare risalendo il fiume è un po' difficile ma ogni bracciata porta più vicini alla meta e non più lontani. Per superare lo sforzo si deve avere la zattera chiamata meditazione ; per suo mezzo, la debolezza della forma fisica può essere vinta, la distrazione mentale controllata.
 
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L’uomo può scegliere due percorsi: la via esteriore del coinvolgimento, o quella interiore del distacco. Quando è coinvolto nel mondo, egli affronta i sei nemici interiori, cioè la concupiscenza, la rabbia, l’avidità, l’attaccamento, l’orgoglio e l’odio; quando è distaccato dal mondo, è aiutato dai sei amici interiori, cioè il controllo dei sensi e quello della mente, la forza d’animo, l’appagamento, la fede e l’equanimità. Il corpo umano viene deificato come tempio di Dio ma i nemici devono venir sfrattati e gli amici ospitati prima che il Divino possa stabilirvisi...
L’uomo può scegliere due percorsi: la via esteriore del coinvolgimento, o quella interiore del distacco. Quando è coinvolto nel mondo, egli affronta i sei nemici interiori, cioè la concupiscenza, la rabbia, l’avidità, l’attaccamento, l’orgoglio e l’odio; quando è distaccato dal mondo, è aiutato dai sei amici interiori, cioè il controllo dei sensi e quello della mente, la forza d’animo, l’appagamento, la fede e l’equanimità. Il corpo umano viene deificato come tempio di Dio ma i nemici devono venir sfrattati e gli amici ospitati prima che il Divino possa stabilirvisi...
 
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Non cercate di scoprire o discutere il male negli altri perché il tentativo corromperà la vostra stessa mente. Quando vi impegnate nel cercare i difetti e le colpe degli altri, state aprendo la strada allo sviluppo di tali difetti e colpe in voi stessi. Soffermatevi sul bene che c’è negli altri e, nel tempo, ciò si dimostrerà un bene per voi; la vostra bontà latente sarà così incoraggiata a germogliare e fiorire. Ogni pensiero lascia un’impronta nella mente; ciò che riduce i limiti dell’amore, che provoca rabbia o avidità, che causa disgusto, deve venir chiuso fuori.
 
Tutti i desideri e gli impulsi emergono come onde dal mare, con forza devastante, ruggiscono furiosi e poi recedono, diventando acque calme.
Essi non conferiscono la pace. La Saggezza consiste nel dimenticare queste onde e nel dirigere la propria attenzione verso le calme profondità interne. Potete ottenere la Pace  solo se vi immergete nelle grandi, indisturbate profondità del mare interiore e non nuotando sulla superficie.
 
All cravings and impulses rise up with overpowering strength like waves from the sea, roar in fury, and then subside in to calm waters. They do not confer peace. Wisdom lies in forgetting these waves and directing one's attention to the calm depths within. You canattain peace only if you dive in to the deep and undisturbed depths of thesea within, not by swimming around on the surface
 
Ogni uomo aspira alla felicità e vuole evitare la sofferenza ma in questo mondo la verità e la menzogna, la rettitudine e l'ingiustizia, la gioia ed il dolore passano e cambiano con il tempo. Un vero uomo è colui che tratta equamente sia il dolore che il piacere. In questo mondo si trae un maggior
guadagno dalla sofferenza che dalla felicità. I santi ed i saggi dell'antichità, che sono diventati immortali nella Storia,aspirarono alle difficoltà piuttosto che alla felicità. La gioia che emerge dalle difficoltà superate dura più a lungo di quella che deriva dalla felicità, quindi non
dovete né essere contrari alla sofferenza né cercare soltanto la felicità.
 
Every man aspires for happiness and wants to avoid sorrow. But in this world, truth and untruth, righteousness and unrighteousness, joy and sorrow pass and change with time. True man is the one who treats pain and pleasure equally. In this world, the gain from sorrow is more than that out of happiness. The saints and sages of yore, who have become immortal in history, aspired for hardships rather than happiness. The joy that arises out of overcoming hardships is more lasting than that gained from happiness. Hence, we should not be averse to sorrow nor should we look for happiness alone.
 
 
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